Mappa - Assedio di Missolungi (Mesolóngi)

Assedio di Missolungi (Mesolóngi)
L'assedio di Missolungi fu un episodio chiave della guerra d'indipendenza greca degli anni 1820, più per il significato politico che per quello militare, dal momento che la capitolazione della città contribuì a far propendere l'opinione pubblica europea in favore della causa d'indipendenza del popolo greco.

Missolungi ( in greco), con la sua ubicazione sulla sponda settentrionale del Golfo di Patrasso, occupa una posizione strategica che ne fa la porta di accesso al Golfo di Corinto, ma che gli permette anche di dominare il Peloponneso e la Grecia settentrionale. La sua importanza era stata messa alla prova nella battaglia di Lepanto, nel XVI secolo.

Missolungi fu ripetutamente assediata dagli Ottomani durante la guerra d'indipendenza greca: senza successo nel 1822, quindi nel 1823 e, infine, nel 1826-1827, quando la città fu presa. Quest'ultima sconfitta dei Greci, ebbe tuttavia un ruolo decisivo nel determinare la futura vittoria della sollevazione indipendentista. I difensori della città erano stati infatti raggiunti, finanziati e trascinati da Lord Byron nel 1824. La sua morte impressionò i liberali Filelleni, sensibili alla causa greca, e l'Europa in generale. La difesa eroica e il sacrificio della popolazione cittadina, consumatisi durante l'ultimo assedio, spinsero le potenze europee a intervenire.

All'inizio degli anni 1820, Missolungi contava circa 5.500 abitanti, quasi tutti dediti ad attività marinaresche. Costruita su una delle estremità di una baia poco profonda, e quindi di difficile accesso per le navi ad elevato pescaggio, la città è separata dal mare, distante 7 km, solo da una laguna paludosa chiamata Limnosthalassa; l'abitato è anche protetto a ovest e a sud mentre l'accesso alla baia è controllato dagli isolotti di Vasilidi, Dalma e Anatolikon (su cui si ergeva una fortezza). Un'altra difesa naturale, verso est, è offerta dal Monte Aracinto. Malgrado queste barriere fisiche, le sue difese terrestri si riducevano a un piccolo fossato quasi ricolmo, a delle mura in cattivo stato e a quattro vecchi cannoni.

La guerra d'indipendenza greca fu una lotta di liberazione contro l'occupazione ottomana. I principali scontri ebbero come teatro il Peloponneso e i dintorni di Atene, ma vi furono alcuni combattimenti che ebbero luogo in Epiro.

Infatti, nel 1820, Alì Pascià di Tepeleni, che mirava ad assicurarsi la definitiva autonomia dei propri possedimenti in Epiro, si era rivoltato contro il sultano Mahmud II. La Sublime Porta (come a volte è chiamato il governo ottomano) aveva dovuto mobilitare un esercito intorno a Giannina. Il Sultano aveva inviato Hursid Pascià, governatore del Peloponneso, affinché con le sue truppe sedasse la ribellione e Missolungi era il porto strategico per le comunicazioni tra le due regioni: Epiro e Peloponneso.

Per i patrioti greci organizzati nelle Filikí Etería, che già dalla fine del XVIII secolo preparavano l'insurrezione generale, la ribellione di Ali Pasha rendeva quel momento propizio all'azione, vista la potenziale minor disponibilità di soldati turchi da utilizzare nella repressione degli insorti. L'insurrezione fu scatenata nel Peloponneso. Ebbe inizio, tra il 15 e il 20 marzo 1821, sulla costa settentrionale del Peloponneso (Patrasso, Vostitsa, Kalavrita) e nella penisola del Mani. Theodoros Kolokotronis, uno dei leader della resistenza, aveva percorso in lungo e in largo il Peloponneso, agli inizi del 1821, al fine di promuovere la causa dell'indipendenza. Era partito da Zante che, con Corfù era una delle basi di preparazione della insurrezione. Le isole Ionie, con la loro cinta, chiudevano quel Golfo di Corinto di cui Missolungi e Patrasso controllavano l'ingresso. Il 25 marzo, l'arcivescovo Gemanos, metropolita di Patrasso, proclamò la guerra di liberazione nazionale.

Le truppe di Ali Pasha finiranno sconfitte nel 1822. Così, gli Ottomani si rivolsero contro i ribelli Greci che si erano nel frattempo accordati proprio con il pascià di Ioannina, nemico del loro nemico. L'alleanza tattica era un accordo di comodo, dal momento che i Greci non erano immemori di come Ali Pasha avesse massacrato i Sulioti, all'inizio del secolo. Quei montanari epiroti, cristiani di origine albanese, sono oggi considerati come i primi eroi e le prime vittime dell'indipendenza e del riscatto della Grecia. Avendo avuto ragione di Ali Pacha, Khursit Pacha decise di soffocare anche quel focolaio di insurrezione in Epiro.

 
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Paese (geografia) - Grecia
Bandiera della Grecia
La Grecia (Ελλάδα), ufficialmente Repubblica Ellenica (Ελληνική Δημοκρατία, AFI : ) è uno Stato dell'Europa meridionale, posto sul lembo meridionale della penisola balcanica. È una repubblica parlamentare unitaria e la capitale è la città di Atene. La lingua ufficiale è il greco moderno.

Il tratto peninsulare confina a nord con Albania, Macedonia del Nord, Bulgaria e Turchia ed è bagnato sugli altri lati dal mar Egeo, dal mar Ionio e dal mare di Creta. Amministra in totale oltre 6,000 isole, 227 delle quali abitate.
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